Trasporto intermodale: una soluzione utile per ridurre l’impatto ambientale

Cippà Trasporti offre un servizio di trasporto intermodale utile per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra.

La lotta alla crisi climatica è una priorità per la maggior parte delle aziende e dei governi, con l’obiettivo di trovare alternative meno inquinanti per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, una soluzione efficace è il trasporto intermodale, una modalità di movimentazione delle merci che offre diversi benefici ambientali.Sempre più utilizzata per il trasporto delle merci sulle tratte medio-lunghe, l’intermodalità permette di rendere i trasporti più efficienti ed ecologici rispetto ai sistemi tradizionali. Ecco qual è il rapporto tra trasporti intermodali e ambiente, per comprendere meglio i vantaggi di questa soluzione per le aziende che vogliono diminuire la propria impronta ambientale.

Che cos’è il trasporto intermodale

Con trasporto intermodale si intende una modalità di movimentazione delle merci che prevede l’utilizzo di due o più vettori, ossia con la possibilità di utilizzare vari mezzi di trasporto su gomma, rotaia, marittimo e aereo. Con questa soluzione, infatti, il trasporto delle merci avviene in diversi modi, integrando il trasporto su strada con quello sui treni, sulle navi e sugli aeromobili.
Il trasferimento delle merci non richiede il cambio di contenitori, infatti per tutto il tragitto viene usata la stessa unità di carico, ad esempio un container, una cassa mobile o un semirimorchio. Non si tratta dunque della somma di attività autonome e distinte, ma di un sistema di trasporto integrato, in cui il trasferimento delle merci avviene attraverso differenti modalità di trasporto nell’ottica di una visione globale.

I vantaggi per l’ambiente del trasporto intermodale

La combinazione di diversi modi di trasporto terrestre, marittimo e aereo consente di usufruire di una soluzione flessibile, affidabile, economica e sostenibile. In questo modo, infatti, è possibile scegliere per ogni tragitto le soluzioni più efficienti, sfruttando i punti di forza di ogni modalità per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e migliorarne la sostenibilità ambientale.
Il ricorso ai trasporti intermodali, soprattutto per le tratte medio-lunghe, permette quindi di individuare di volta in volta le combinazioni di trasporto meno inquinanti, con l’obiettivo di ottimizzare la riduzione delle emissioni di CO2. Secondo le stime, con il trasporto intermodale sarebbe possibile diminuire le emissioni di biossido di carbonio fino al 75% rispetto alle modalità convenzionali.
In particolare, ciò è possibile grazie alla limitazione del trasporto su gomma e al maggiore ricorso a sistemi di trasporto più ecologici, come il trasporto ferroviario o quello marittimo. Treni e navi, infatti, consentono di trasportare grossi quantitativi di merci con un unico viaggio, riducendo l’impatto ambientale per ogni singola merce trasportata e ottenendo dunque un’impronta carbonica più bassa.
Un altro vantaggio ambientale del trasporto intermodale è l’aumento della sicurezza del carico, con minori rischi di incidenti per diminuire il pericolo di potenziali rischi per l’ambiente. Inoltre, decongestionando le infrastrutture stradali mediante un maggiore utilizzo del trasporto ferroviario e marittimo, è possibile velocizzare il transito degli automezzi e ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra prodotte dal trasporto su gomma.

La certificazione della riduzione della CO2 nei trasporti intermodali

Ovviamente non esistono dati univoci sulla riduzione delle emissioni di CO2 del trasporto intermodale, ma questo calcolo va effettuato per ogni singolo viaggio e azienda di trasporto. Per questo motivo esistono degli appositi enti certificatori, delle società che si occupano di misurare e certificare l’impronta di carbonio delle imprese di trasporto che effettuano anche il trasporto intermodale.
Per il calcolo delle emissioni di CO2 vengono utilizzati alcuni parametri, tra cui il tipo di unità di carico impiegata per la movimentazione delle merci, la località di origine, le modalità di trasporto usate e la destinazione finale. Un sistema utile per calcolare l’impronta carbonica è quello messo a disposizione da Eco TransIT World, un tool online creato per stimare rapidamente l’energia consumata e le emissioni prodotte dai trasporti.

Il ruolo dell’intermodalità nell’UE per la transizione verde

Secondo l’Ispra, il settore dei trasporti in Italia produce il 25,2% delle emissioni nazionali di gas serra, di cui il 92,6% sono legate al trasporto stradale. Al contrario, quello marittimo è responsabile del 4,3% delle emissioni prodotte dai trasporti, l’aviazione del 2,3% e le ferrovie per appena lo 0,1%, dati che rendono evidente come sia vantaggioso per l’ambiente puntare sul trasporto intermodale.
A livello europeo la situazione è analoga, infatti l’Agenzia Europea per l’Ambiente stima che un quarto delle emissioni di gas serra nell’UE siano prodotte dal settore dei trasporti, di cui il 71,7% dal trasporto stradale. Non a caso, l’obiettivo dell’Unione Europea è la riduzione del 60% delle emissioni di gas ad effetto serra dei trasporti entro il 2030, arrivando al 90% entro il 2050 per rispettare l’agenda climatica del Green Deal europeo.
Nello specifico, l’UE intende tagliare le emissioni di CO2 degli autocarri del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli emissioni del 2019, sia attraverso la promozione di combustibili più sostenibili, sia tramite il ricorso a modalità di movimentazione delle merci meno inquinanti come il trasporto intermodale. A sostenere questa soluzione è anche il Comitato economico e sociale europeo (CESE), che ha più volte sottolineato i vantaggi ambientali ed economici legati alla combinazione di diversi mezzi di trasporto.
Ovviamente sono necessari investimenti nelle infrastrutture, per rendere i trasporti intermodali più efficienti, affidabili e sostenibili, ad esempio migliorando i terminali e adeguando la legislazione esistente sui diversi modi di trasporto. Bisogna anche ottimizzare i collegamenti tra i differenti tipi di trasporto, investire in nuovi binari secondari ad uso industriale e ridurre la complessità burocratica per agevolare il lavoro delle imprese che si occupano di trasporti e logistica intermodali.
Cippà Trasporti è in grado di pianificare e gestire trasporti intermodali a basso impatto ambientale in Italia, nell’Unione Europea e internazionali, assicurando la massima sicurezza, efficienza e competitività economica. D’altronde, il trasporto intermodale è una soluzione particolarmente complessa, che richiede il supporto di professionisti specializzati e competenti per sfruttarne appieno le potenzialità dell’intermodalità.